Eracle era il frutto di una scappatella di Zeus con la mortale Alcmena. Era, moglie ufficiale di Zeus, sulle prime non l’aveva proprio digerita, anche se alla fine i due divini coniugi si accordarono: per ottenere l’immortalità che gli spettava, Eracle doveva andare al servizio del re di Tirinto e compiere le 12 famose fatiche. La prima fatica portò Eracle a Nemea, dove un terribile leone, invulnerabile ad ogni arma, terrorizzava la popolazione e devastava il territorio; nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi alla sua grotta per tentare di abbatterlo. Giunto a Nemea, Eracle decise di introdursi nella caverna del crudele animale, convinto che per vincerlo l’unica soluzione era quello di chiuderlo all’interno della sua stessa tana. Purtroppo questa idea si rivelò vana in quanto la caverna era provvista di due entrate. A questo punto Eracle decise di chiuderne una e attendere che il feroce leone vi entrasse dall’altra parte per poi seguirlo all’interno. Tra Eracle e il leone vi fu una violenta lotta, dalla quale Eracle uscì vincitore, essendo riuscito ad abbattere il leone soffocandolo e lacerandone la pelle coi i suoi stessi artigli. Della pelle del leone Eracle ne fece la sua tunica e del cranio svuotato il suo copricapo, simboli della sua invulnerabilità.
Eracle aveva un coraggio sovraumano oltre la competenza di se stesso