Quando Agamennone cominciò ad arruolare gli eroi per la guerra di troia, inviò l’astuto Odisseo sull’isola per verificare che non vi fossero anche lì uomini da reclutare. Odisseo giunse portando in dono alle figlie del re vestiti di pura seta, tra i quali nascose una lancia e uno scudo. Ad un certo punto fece suonare la tromba che annunciava la battaglia e Achille, anche se camuffato con abiti femminili, seguì il suo istinto e afferrò le armi, venendo così riconosciuto all’istante. Non ci fu nulla da fare: Peleo diede in dono al figlio i suoi cavalli e la sua lancia e Achille partì in guerra. Tetide non poté fare altro che vegliare sull’amato figlio per cercare di proteggerlo. Mentre si trovava nell’accampamento Achille si chiuse in sé stesso, raggomitolato nei suoi pensieri, lunatico e diffidente nei confronti del mondo, mentre sua madre Tetide gli procurava continuamente nuove armature, con intenzione di continuare a salvaguardarlo dalle avversità a cui comunque Achille andò incontro, abbracciando la guerra e la gloriosa morte.
bellissimo racconto