“Ma che cosa mi sta accadendo??”
“Nulla di grave. Stai per rinascere.”
“Dici sul serio?”
“Mi chiamo Plutone, ti pare io possa scherzare?”
“D’accordo. Rinascere mi sembra una buona cosa.”
“Certamente. Ma prima mille volte devi morire!”
Quando PLUTONE si avvicina a uno dei punti sensibili del nostro tema natale, siamo inevitabilmente portati a chiederci che cosa ci sta succedendo. Iniziamo ad avvertire una sorta di agitazione interiore, ci sentiamo disorientati al cospetto di qualcosa di ignoto, smarriti, a tratti scoraggiati. Stiamo catapultandoci in una ripida discesa verso gli inferi, un percorso all’interno di un tunnel del quale non siamo capaci di percepirne il perimetro, in cui nulla ci appare più conosciuto, privi di punti di riferimento. Sovrana è la paura, alla quale fa compagnia la solitudine, lo sconforto, l’abbattimento morale, un senso di abbandono per lo più impossibile da contenere.
Nell’Astrologia tradizionale Plutone di transito può annunciare un decesso, che sia il nostro o quello di una persona a noi particolarmente vicina. Evitiamo di argomentare su siffatte catastrofi e soffermiamoci sulla trasposizione di tale significato: la profonda simbologia di questo pianeta richiama più che altro a una morte psicologica. In realtà infatti quel che viene meno è una parte di noi o comunque dell’immagine di noi stessi che così bene crediamo di conoscere.
Durante il percorso evolutivo, ciascuno solitamente costruisce il proprio senso d’identità su di una sorta di attaccamento nei confronti degli individui cui ci leghiamo, della persona che sposiamo, dell’attività che svolgiamo, della filosofia che decidiamo di seguire: questi e altri sono tutti elementi che contribuiscono a convalidare la nostra identità. Al contempo diamo forma a pensieri e opinioni su noi stessi e sulla vita nella sua totalità. Questo complesso meccanismo che opera in noi – per ciascuno in base alla propria natura e predisposizione – in maniera automatica e pressoché inconscia, è davvero difficile da mettere in discussione, indipendentemente dal fatto che abbia creato un senso di identità giusto o meno. Plutone, transitando sul nostro cielo di nascita, si assume il compito di aiutarci a mettere in discussione tutti quegli elementi di sostegno che reggono il nostro IO, portandolo a franare. Tali situazioni riconducibili a una vera e propria MORTE PSICOLOGICA sono d’altronde necessari per mettere in discussione delle parti della nostra individualità e delle nostre convinzioni che, in realtà, non sono per noi convenienti, o che comunque smettono di esserlo in un dato momento della nostra vita. Ad esempio possiamo essere assolutamente consapevoli che sarebbe meglio porre fine a una relazione con caratteristiche frustranti e distruttive, ma ciò nonostante permane in noi una compromettente riluttanza nel liberarci dal carcere nel quale ci troviamo; la nostra parte cosciente sa perfettamente che cambiare strada sarebbe l’unica cosa positiva da fare, invece continuiamo a pensare che staccarci dai nostri attaccamenti potrebbe comportare, per assurdo, più dolore rispetto alla situazione stessa. E’ difficile da credere, ma Plutone ci accompagna verso quel processo tanto temuto di morte e rinascita mettendoci a stretto contatto con tutte quelle emozioni generate dal senso di perdita, poiché solo così apriremo la strada al nuovo IO che necessita di rinascere. Certo, non c’è possibilità di rendere leggera questa sofferenza, né è conveniente tentare a tutti i costi di perseverare in una situazione che comunque non ci rende felici.
Plutone inizia a lavorare dapprima sotto il livello della consapevolezza, contrastando ogni sforzo di auto preservare lo status quo messo in atto dal nostro ego. E questo lavoro ha l’importantissima finalità di consentire una ricostruzione su basi nuove. Crisi, difficoltà, dolore, sono tutti aspetti di un capovolgimento in vista di qualsivoglia cambiamento evolutivo possa essere per noi necessario. A tal fine c’è Plutone. Ideatore, produttore e regista di questo spettacolare viaggio andata e ritorno verso l’inferno.