Volli,
e volli sempre,
e fortissimamente volli. – V. Alfieri
LA NATURA DEI BISOGNI
a cura di Giuseppe Buglino
Ciascuno di noi ha dei bisogni. Questo è indiscutibile. Bisogni biologici, psicofisici, psicologici. E di altra svariata natura. Venere ne delimita il perimetro, la sua posizione all’interno della Carta Natale insieme ad eventuali aspetti che forma con altri pianeti o punti del tema e soprattutto la casa nella quale risiede, ci svela dove questi bisogni sono più accentuati. Venere ci motiva all’azione, racchiude in sé una connotazione istintiva che come netta conseguenza determina e agevola il contributo dato da Marte che volge all’inevitabile conquista. L’incontro con i valori, gli ideali, il senso di piena libertà nell’individuare i nostri bisogni e l’autodeterminazione della nostra esistenza, sono elementi basilari per i quali Venere si esprime e che si manifestano e devono trovare risposta nel corso del nostro percorso evolutivo. La capacità di percepirli adeguatamente dipende proprio da eventuali lesioni di questo pianeta, poiché quando Venere trova aspetti dinamici e quindi impatta con elementi di sofferenza, tende a rivelare difficoltà oggettive nell’individuazione di ciò che necessitiamo realmente, nel distinguere ciò che ci piace da ciò che invece non va bene per noi e non ci appartiene veramente, soprattutto nella prima parte della vita e fino a quando non verrà riscattata dai transiti planetari, ovvero dalle esperienze evolutive proposte nel nostro cammino all’insegna della crescita e della comprensione. È di fondamentale importanza riuscire a riconoscere con tempestività i bisogni legati all’autoconservazione (seconda casa), all’identità (quinta casa), all’autorealizzazione (decima casa). C’è anche da considerare il fatto che esistono delle priorità oggettive, in quanto i bisogni di sicurezza sono molto spesso in prima linea rispetto agli altri; inoltre la comparsa e il successivo riconoscimento di un dato bisogno, segue una linea di sviluppo ontogenetico dal quale è impossibile prescindere.
Tutti noi, aldilà della nostra piena consapevolezza, viviamo con l’intento di trovare una risposta ai bisogni personali al fine di raggiungere uno stato di appagamento e di benessere, sia esso momentaneo o permanente. La vita infatti prosegue all’insegna del voler appagare i propri desideri, anche se forse è più corretto dire che la vita è guidata dai desideri stessi. E in base a queste direttive possiamo trovarci in situazioni all’interno delle quali troviamo soddisfazione e pienezza, oppure in altre dove siamo chiamati a fronteggiare le sofferenze nate dalla frustrazione dei desideri di cui sopra, con conseguente presenza di sensazioni legate alla paura, all’inquietudine, allo smarrimento. Il faticoso duello che si innesca al cospetto del nostro senso di valore personale, del nostro sentirci adeguati, all’altezza e soprattutto meritevoli, ci accompagna in un confronto continuo che invita alla presa di coscienza delle nostre qualità mediante le quali poter spianare la strada che conduce all’autonomia psicologica. Si rende però necessario imparare ad ascoltarci profondamente, al fine di comprendere come meglio attuare quell’importantissima selezione all’ingresso suggerita da Venere, relativa a ciò che davvero fa per noi da ciò che invece non necessita e non deve entrare nella nostra vita. Desideri, paure e condizionamenti devono trovare una precisa collocazione, dobbiamo saper riconoscere ciò che è davvero sano e utile da ciò che invece viene influenzato da un possibile giudizio esterno e che può determinare persino un senso di colpa. I nostri gusti personali, la nostra scala di valori, ciò davvero sentiamo possa farci star bene e che riconosciamo come qualcosa che si trova in linea con i nostri principi, deve essere accolto aldilà di qualsiasi opinione pubblica e di qualsiasi aspettativa esterna a noi, in quanto deve riflettente i nostri reali e vitali desideri.
È bene tenere presente che i nostri comportamenti sono spesso accompagnati da due elementi psichici che solitamente si presentano più o meno contemporaneamente: desiderio da un lato e paura dall’altro. Soddisfare i propri desideri significa aver affrontato la lotta nei confronti di qualsivoglia timore possa ostacolarne l’appagamento. Se ad esempio siamo mossi dal desiderio di comprare un paio di scarpe, questo può essere anticipato dal timore di fare una spesa avventata, magari inadeguata. Oppure, in un altro caso stiamo andando alla conquista di qualcuno che ci piace particolarmente, a cui segue il timore di non essere all’altezza. E ancora, ci troviamo a vivere un rapporto all’insegne dell’intimità con la persona nei confronti della quale proviamo grande trasporto e nel momento fatidico emergono in un’unica voce paura e desiderio, voce che può far crollare il desiderio che viene percosso dalla paura. Solo prendendo coscienza delle nostre paure e dopo averle fronteggiate e accettate, potremo sentirci liberi di assecondare senza dubbi e senza alcun senso di smarrimento i nostri desideri. Accettare le paure significa sposare quel senso di libertà che conduce verso una sana lotta per i nostri desideri, verso il soddisfacimento dei nostri naturali bisogni, verso l’appagamento dell’anima. In caso contrario ci possiamo trovare di fronte a un meccanismo molto delicato e condizionante, che ci rende incapaci di non saper cogliere adeguatamente se ciò che sta al timone della nostra esistenza e delle nostre scelte è rappresentativo dei nostri desideri o dell’evasione dalle nostre paure. Di questo siamo chiamati a rendere conto a noi stessi, a divenirne consapevoli al fine di non trovarci in differita da quel senso di libertà psicologica, immersi nella solitudine dei condizionamenti, bensì nella pienezza e nel protagonismo della vita di cui siamo e dobbiamo essere unici protagonisti.