Ognuno entra nel mondo
con una vocazione. – J. Hillman
SOLE e LUNA: l'io attivo e l'io ricettivo
a cura di Giuseppe Buglino
In Astrologia la LUNA e il SOLE rappresentano due processi psicologici completamente differenti che operano entrambi dentro di noi. La Luna – la nostra parte ricettiva – ci conduce verso quello stato fusionale col grembo materno, ci porta ad entrare in relazione con gli altri, ci suggerisce come prenderci cura di noi stessi e del prossimo. Il Sole ci spinge verso un progetto personale mostrandoci al contempo la nostra unicità mediante una netta differenziazione tra noi e gli altri. La Luna e il Sole sono due energie che risiedono in tutti noi e la loro rispettiva posizione nella carta natale indica il percorso migliore da seguire per diventare ciò che potenzialmente possiamo essere. Allo stato di dipendenza infantile dato dalla Luna si oppone quell’istinto che ci spinge ad uscire allo scoperto allontanandoci da tale condizione per diventare indipendenti e padroni unici della nostra vita: questo è il Sole. Tale luminare – la nostra parte attiva – ci conduce per mano verso il grande mistero racchiuso dentro ciascuno di noi e che contiene quel codice che una volta decifrato ci svelerà la nostra autenticità nonché la nostra differenziazione. In questo modo saremo capaci di trovare il significato profondo della nostra vita, di svelare a noi stessi gli obiettivi che siamo chiamati a raggiungere e soprattutto di trovare la giusta chiave di lettura non per la sopravvivenza, ma per vivere a tutti gli effetti.
La Luna ci sorprende, ci affascina, ci stupisce con la sua magia, ci guida alla scoperta del nostro mondo interiore. E ci parla. Ci racconta di come ciascuno di noi reagisce in base ad una propria predisposizione inconscia.
Per trattare di questo incantevole e misterioso pianeta bisogna per un istante distaccarsi dalla solita lista che elenca le sue tradizionali simbologie poiché sarebbe oltremodo riduttivo oltre che poco esplicativo. La Luna non sente ragioni, “sente” e basta! Quindi se vogliamo conoscerla davvero dobbiamo innanzi tutto abbandonare la forza della ragione e tendere l’orecchio verso quel dolcissimo eco che mette in contatto con le emozioni profonde, proprio perché prima di tutto essa esprime la nostra emotività, il nostro istinto primordiale, le modalità con cui ci muoviamo passo dopo passo sul sentiero della vita incontrando le varie esperienze che ci vengono proposte.
Per cominciare ad addentrarci pian piano in questa magica dimensione proviamo a pensare al cucciolo d’uomo: a differenza degli altri esseri viventi esso è l’unico a non essere in grado di provvedere a sé stesso e innanzi a lui, se nessuno se ne prende cura, c’è solo la morte ad attenderlo. Questa condizione fatta di assoluta dipendenza dalla madre – o dalla figura di accudimento – fa sì che essa sia in assoluto l’unica risorsa per la sopravvivenza.
E’ grazie alla madre infatti che il bambino viene introdotto nel mondo, facendo conoscenza prima di tutto di sé stesso e poi di ciò che lo circonda. Se nostra madre sarà stata buona, se avrà quindi assolto bene il suo compito andando incontro ai nostri bisogni più intimi, allora da adulti saremo fondamentalmente fiduciosi nell’affrontare le avventure della vita, poiché il mondo avrà quella parvenza positiva e accogliente che abbiamo percepito grazie al buon comportamento di chi ci ha messo al mondo; ma se al contrario i nostri bisogni non sono stati accolti e soddisfatti, da adulti ci sentiremo come una pecorella smarrita accerchiata da un branco di lupi, calpestando così una terra dissestata, fangosa, che saprà procurarci solo un grande senso di paura e di smarrimento. Da qui è facile comprendere come la prima relazione della nostra vita sia di fondamentale importanza per quella che sarà la nostra visione del mondo quando saremo grandi e capaci, almeno in teoria, di provvedere a noi stessi.
Parlare della Luna vuol dire anche parlare della nostra casa, poiché essa indica tutte quelle cose che ci nutrono emotivamente. Casa intesa come estensione del grembo materno, di quell’abbraccio caldo e accogliente che ci conteneva quando eravamo piccoli. Quindi la Luna ci racconta anche della nostra infanzia, di come l’abbiamo vissuta, di come può essere più o meno condizionante nella nostra vita adulta. Saranno poi eventuali aspetti nella carta natale che daranno a questo pianeta svariate colorazioni, raccontandoci qual è l’eredità emotiva di cui nostra madre e la nostra infanzia ci hanno fatto dono. E se la Luna si fonda il principio di relazione ciò vuol dire che essa rappresenta in un certo qual modo anche l’immagine che l’uomo cercherà della propria compagna, la quale rispecchierà il suo primo vero amore e che affonderà le sue radici per forma e sostanza nell’originario rapporto d’amore vissuto con la madre. La madre è anche il primo oggetto d’amore di ciascuna donna e che subisce nel corso del tempo quell’evoluzione che porta ad identificarsi con la propria mamma; qualsiasi immagine materna racchiusa in un angolo della memoria emotiva rappresenta una traccia indelebile che fa da confine tra la donna che crediamo di essere, quella che vogliamo diventare e la nostra femminilità più profonda e talvolta non del tutto esplorata, ma assaporata e delineata durante il personale percorso della vita, all’interno del quale l’ombra di quell’immagine manderà fugaci sussurri, piccoli rintocchi di campane che condizioneranno il nostro essere donna, madre, moglie e che ci ricorderanno, di tanto in tanto, quella che è stata la modalità emotiva di nostra madre che silenziosamente naviga nel mare del nostro inconscio talvolta sconfinando, momento in cui manderà segnali più chiari che solo i sensi saranno in grado di percepire.
Essere a contatto con la Luna significa possedere una visione del mondo legata a un ciclo naturale imprescindibile, fatto di relazioni, di famiglia, di amore, di nascita e anche di morte. Chi non è a stretto contatto con questo principio universale mantiene allora una posizione distaccata dal ciclo naturale della vita; le regole, la ragione, il senso del dovere, la disciplina, l’ordine, sono tutte cose che non hanno nulla a che vedere col mondo lunare. In assenza del suddetto contatto si finisce per ritrovarsi sordi anche ai segnali che il corpo ci trasmette, poiché è tramite questo contenitore che possiamo capacitarci della caducità della vita, proprio perché è attraverso il corpo che sentiamo piacere e dolore, in una costante alternanza che accompagna noi tutti fino all’eterno riposo. E di conseguenza, se non siamo in grado di esprimere la nostra parte lunare, vuol dire che non siamo nemmeno capaci di trarre qualsivoglia beneficio dalle esperienze che la vita ci propone. Il corpo è in assoluto, che lo vogliamo oppure no, il primo elemento mediante il quale facciamo esperienza della vita. Appena nati il nostro “io” non è ancora definito, l’unico oggetto che ci guida è il corpo che a modo suo chiede quando avvertiamo il senso di fame, quando abbiamo sonno, quando vogliamo stare in braccio per cercare rifugio. Esprimere naturalmente la Luna vuol dire quindi essere in grado di ascoltare i nostri bisogni più intimi senza che questi siano accompagnati da giustificazioni razionali. Perciò se riflettiamo sul principio psicologico di questo pianeta dobbiamo far riferimento soprattutto a tutti i nostri bisogni di sicurezza, a quello che ci fa stare bene, in armonia con noi stessi e con gli altri.
E’ chiaro quindi che la posizione della Luna all’interno della carta natale fornisce una descrizione alquanto precisa a proposito delle cose che ci rendono sicuri e ci fanno star bene, ma anche dei meccanismi di difesa che automaticamente mettiamo in atto nel momento in cui prevale l’ansia o necessitiamo di sentirci al sicuro da un pericolo più o meno imminente. Tali difese diventano comportamenti ripetitivi, ovvero compulsivi. Un po’ tutti siamo compulsivi proprio perché durante la nostra vita non siamo mai completamente al sicuro, ma quando questi comportamenti prendono il sopravvento in maniera oltremodo eccessiva allora forse c’è qualcosa che non funziona molto bene nella nostra Luna e può anche trascorrere davvero tanto tempo prima che si possa prendere coscienza di tutto questo. E’ anche vero che un buon rapporto con la Luna non ci preserva dall’ansia, impossibile da evitare completamente poiché la nostra vita è imprevedibile per sua natura, ma ad ogni modo ci rende capaci di saper ricercare la soddisfazione dei nostri bisogni nella maniera più consona possibile e quindi di convivere con l’ansia in un modo più tranquillo, se così si può dire.
Quando ci troviamo di fronte alla carta natale e vogliamo scoprire come la persona in questione vive la relazione di solito facciamo appello a Venere e alla settima casa poiché si associa Venere all’amore e la settima casa è quel settore del tema che ci parla di come noi incontriamo e facciamo esperienza della relazione. E su quanto appena detto non c’è alcun dubbio. Ma dobbiamo tener conto che non è comunque sufficiente. Questo perché la Luna in Astrologia sotto il profilo relazionale è ancor più importante di Venere, della settima casa e di qualsiasi altro pianeta risieda in questo settore. La Luna contiene in sé il vero principio di relazione più importante, poiché in quanto simbolo di madre, la sua posizione ci dice come è andato il rapporto madre-figlio, che rappresenta in assoluto la prima vera relazione della nostra vita in virtù di quel profondo sentimento di attaccamento che naturalmente si è creato. E questo vale per tutti, uomini e donne, poiché la madre non è solo colei che ci ama e ci nutre, ma è anche il nostro primo vero grande amore. Qualsiasi bambino si innamora in maniera folle della propria madre e la storia di questo primo amore influenzerà inevitabilmente le relazioni future. Nella Luna c’è racchiuso il nostro passato che ci perseguita senza abbandonarci mai: si tratta di un meccanismo che non si propone attraverso la nostra coscienza, ma ogni minimo dettaglio, ogni sfumatura, resta impressa in maniera indelebile dentro di noi, sempre pronta a riemergere. E la magica Luna che ci osserva dall’alto del cielo si riflette in quella che portiamo dentro, rivelando a ciascuno di noi il bambino che siamo stati, l’infanzia che abbiamo vissuto, l’amore che abbiamo ricevuto, le gioie che ci hanno cullato e le paure che ci hanno messo alla prova, le aspettative, i sogni, le delusioni, il rifiuto. Ogni singola emozione è ermeticamente sigillata nella nostra memoria, assolutamente nulla è andato perduto e anche quando siamo adulti, il nostro bambino carico di tutto questo è ancora vivo in noi, ed è lo stesso di allora e lo possiamo conoscere meglio attraverso la nostra carta natale. Quindi le relazioni che ci accompagneranno durante la vita scenderanno negli abissi della nostra prima esperienza amorosa e riporteranno a galla le emozioni legate alla nostra primissima infanzia, poiché è ormai chiaro che tutto ciò che è accaduto tra noi e nostra madre definisce e di conseguenza condiziona il nostro futuro relazionale. La scelta di che cosa e soprattutto di chi va bene per noi ci condurrà verso persone che ci trasmetteranno qualcosa di familiare e che si adatteranno a quel modello di relazione intima che si è formato nell’ambito del rapporto con chi ci ha fatto dono della vita.
Il Sole è il cuore del Tema Natale. Per sentirci veramente completi abbiamo bisogno di esprimere al meglio il nostro segno solare, di evolverci in quella sfera rappresentata dalla casa natale all’interno della quale il Sole si trova e in ultimo di assorbire e rendere propria ogni forma di energia data da qualsivoglia pianeta in aspetto al nostro Sole. Esso esprime tutte quelle qualità che dobbiamo imparare a strutturare ed utilizzare, in modo da poter realizzare veramente la nostra unicità e di conseguenza stare bene con noi stessi e all’interno del contesto nel quale viviamo. La sua posizione nella carta natale e i relativi aspetti dichiarano in maniera esatta la meta del nostro viaggio, le prove e gli obiettivi ultimi che dovremo affrontare e raggiungere.
Il Sole quindi racchiude in sé quel processo che conduce alla definizione della nostra individualità, alla realizzazione di un “io” sano, autentico, forte. Certo, è cosa difficile diventare ciò che potenzialmente si è ed arrivare ad essere davvero sé stessi. Bisogna capire che è importante oltre che fondamentale abbandonare quello stato di simbiosi e andare incontro a braccia aperte al processo di separazione che è l’unico che ci può davvero condurre verso la formazione di un “io” distinto, autonomo, capace di esternare la propria individualità. Ricordiamoci che non esiste carta natale difficile da decifrare o impossibile da leggere se ci si avvale di una chiave di lettura basilare che avviene, quantomeno in un primo approccio, mediante una profonda analisi del Sole, tramite la quale si potrà entrare immediatamente in contatto con tutti quelli che sono gli obiettivi della persona in questione: così all’astrologo e a chiunque abbia intenzione di cimentarsi nella decodificazione del magico codice astrologico, apparirà immediatamente visibile tutto ciò che sembra nascosto dietro dense nuvole. Una completa espressione del Sole non è sempre cosa semplice, richiede uno sforzo cosciente, determinazione, grande capacità di scelta e di movimento verso gli obiettivi che ci portiamo dentro, ed è probabile che proprio per questi motivi saremo spesso accerchiati dal dubbio di non aver davvero raggiunto a pieno tutto ciò che riguarda il nostro Sole: se ad esempio siamo del segno dei Gemelli non ci sentiremo mai abbastanza intelligenti e capaci sotto il profilo della comunicazione, oppure se siamo del segno dell’Ariete ci sentiremo spesso in difetto poiché ci sembrerà di non esserci affermati a pieno. E queste sono le due facce del Sole: da un lato una giusta ricerca della sua miglior manifestazione e dall’altra lo sconfinamento in una probabile esagerazione che tende a trovare compensazioni eccessive alla propria auto espressione; e nel caso di un Sole isolato o con aspetti eccessivamente dinamici ci troveremo di fronte a un individuo che dovrà “lavorare” molto affinché il proprio “io” trovi una giusta dimensione. Riuscire ad esprimere il proprio Sole è quindi sicuramente di fondamentale importanza, ma non bisogna dimenticare che ciò non deve essere fatto a spese della Luna, ovvero dobbiamo essere capaci di esprimere noi stessi senza tralasciare la nostra parte emotiva. Tale differenziazione non deve comportare una negazione dell’uno o dell’altra, bensì una sorta di parallelismo, il viaggio di un treno su due rotaie che costantemente si affiancano mostrandosi in eterna alternanza.
E se la tua Luna fosse in un segno che non va proprio d’accordo col segno del tuo Sole, che poi è il tuo segno di nascita? Nulla di male! Sentirai dentro di te spinte differenti, molto spesso in conflitto tra loro. E’ probabile che in molti casi le tue reazioni istintive non saranno davvero ciò che desideri da te stesso e dovrai lottare un po’ di più. Ma è pur vero che la diversità che alberga in te ti fa dono di sfaccettature, contrasti e sfumature che si traducono in una grande ricchezza personale.