L’intervista mi viene concessa immediatamente, mai tanto affetto mi aveva così accolto, facendomi sentire proprio a casa mia.
– Io: “Buongiorno Grande Madre, la ringrazio infinitamente per la sua ospitalità.
– Luna: “Non devi ringraziarmi figliolo, sei il benvenuto nella mia dimora, per te la porta è sempre aperta.”
Imbarazzato da tanta cordialità distolgo lo sguardo e noto che tutto è al suo posto, la casa perfettamente in ordine e curata in ogni suo punto, ma ciò che più mi colpisce è il calore che affonda nel mio corpo e che ha il profumo del candido latte che si percepisce immediatamente dalla pelle di un neonato.
– Io: “Posso farle una domanda?”
– Luna: “Certamente, sei qui per questo. Ti chiedo solo di non ferirmi, lo sai che sono molto fragile.”
– Io: “Mi piacerebbe capire come fa Lei ad entrare in così profonda empatia col suo prossimo.”
– Luna: “Mi viene spontaneo, è una dote naturale. Mi emoziono facilmente, e questo va oltre il mio controllo. Lo faccio prima di tutto al cospetto dei miei cari e poi, conseguentemente con le persone che incontro sul mio cammino. Ho sempre bisogno di trovare certezze e tranquillità dal punto di vista emotivo e cerco di farlo mediante quel senso di appartenenza che rincorro sempre con tutte le mie forze e che cerco di difendere ad ogni costo…”
– Io: “Mi perdoni se la interrompo, ma tutto ciò non le sembra un po’ eccessivo?”
– Luna: “Eccessivo? Assolutamente no! Io ho il compito di contenere, di supportare, di prendere per mano e accompagnare i miei figli verso una strada sicura.”
– Io: “Certo, ma ha anche il dovere poi di lasciarli andare, di far sì che possano camminare con l’ausilio delle proprie gambe.”
– Luna: “Hai una strana concezione del dovere ragazzo, lasciatelo dire! Non posso sprecare energie inutili soffermandomi a pensare e ripensare come fa quell’antipatico di Saturno.”
– Io: “Ma Madre, un pizzico di razionalità è necessaria per…”
– Luna: “ E’ necessario voler bene, armonizzare i rapporti con gli altri, accudire e nutrire la prole…ecco cosa è necessario. Bisogna ascoltare le proprie emozioni, le proprie sensazioni, i propri sogni. Si deve cercare la fusione dei sentimenti, l’amalgamazione delle anime. Il resto non mi riguarda.”
Rimango affascinato ma perplesso.
– Io: “Non crede di essere un po’ troppo fagocitante?
– Luna: “Fagocitante? Assolutamente no! Io sono l’alba degli affetti, il preludio dell’amore maturo, da me scaturisce la capacità dell’uomo di far buon uso dei suoi più profondi sentimenti.”
– Io: “Non si corre il rischio di perdere di vista l’aspetto pratico di…”
– Luna: “L’aspetto pratico? Assolutamente no! E poi che importa, per quello ci pensa quell’indisciplinato di Urano.”
Non so che dire di fronte a tanta grinta. Mi alzo nel tentativo di congedarmi, mentre Lei prende delicatamente la mia mano.
– Luna: “Stai già andando via figliolo?”
– Io: “Si madre, devo tornare a casa.”
Mi fissa. I suoi occhi sono un misto di gioia e dolore.
– Luna: “Tornerai presto a trovarmi vero? Vero che lo farai?
– Io: “Certamente Madre.”
– Luna: “Aspetto con ansia il tuo ritorno. Sai anche tu che devi ritornare. Ti prego…torna…se davvero mi vuoi bene…”